Iris Broquedis crea i suoi vestiti con la carta: è una carta speciale, interamente realizzata da lei, a cominciare dalla raccolta delle materie prime. Il processo creativo ha inizio con un progetto, un disegno, un’idea; segue la scelta dei vegetali più adatti alla fibra che si vuole ottenere. Il tutto viene poi cucinato, messo a macerare. Con la pasta così ricavata si realizzano dei grandi fogli, che infine vengono asciugati a mano o con delle presse rudimentali.
Come una stoffa, la carta viene poi tagliata, cucita a macchina e a mano, seguendo un modello montato in precedenza. Quelli di Iris sono vestiti che non si possono indossare, ma che comunicano molto delle persone, degli individui: ed ognuno è legato ad un tipo, ad un modo di essere, ad una particolare condizione dell’esistenza.
A seconda di ciò che Iris vuole rappresentare, cambia la consistenza e lo spessore della fibra, o vengono inseriti materiali e particolari che fingono una venatura, una ruga. Per esempio, Vecchiaia è un corsetto che, al tatto e alla vista, ricorda la pelle ruvida e rugosa di una signora anziana e grossi fili di cotone inseriti nella carta fingono vene in forte rilievo; la Sposa è di un colore delicato, quasi bianco, ed è morbido, liscio, comunica purezza; Innocenza è un lieve scamiciato, parla di estate, gioco, freschezza, e guardandolo sembra di vedere una bimba correre immersa nella natura.
“Gli abiti che indossiamo sono lo specchio della nostra anima”, afferma Iris, ed è proprio quest’anima che vuole far emergere con le sue opere. I vestiti sono quasi una seconda pelle, e proiettano verso l’esterno ciò che siamo, il nostro carattere, a volte il nostro modo di sentire.
Sono però anche un qualcosa che protegge il nostro corpo e la nostra intimità, ci nascondono e ci avvolgono, ma possono anche adornare, abbellire, mettere in rilievo aspetti e parti di noi stessi che vogliamo rivelare agli altri.
Per realizzare i suoi abiti l’artista trae ispirazione dalle persone che vede, che incontra per la strada, che conosce. L’osservazione degli altri è molto importante, è stato il suo punto di partenza fin dal 1998, quando ha creato i suoi primi corsetti: da allora, Iris ha indagato con suoi vestiti di carta desideri, volontò, difetti e qualità del corpo e dell’aimo umano.
Iris Broquedis è stata sostenuta nel suo progetto dalla sponsorizzazione del Ministero agli Affari Esteri, Direzione Cultura e dal Fondo per lo Sviluppo delle Arti e della Cultura del Governo del Cile, e la mostra alla Scuola Internazionale di Grafica gode del patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura.
Nicoletta Consentino