Una nostra allieva e la sua esperienza creativa.
“Non ci si inventa nulla, tutto quello che si fa è un rivisitazione personale più o meno conscia di qualcosa che altri hanno già fatto”.
Le parole della nostra docente, Carla Di Pancrazio ➤ forse non erano esattamente queste, ma il concetto tanto semplice quanto intrigante mi è rimasto impresso. Mi ritengo una persona creativa e l’idea di non poter “non imitare” qualcun altro mi ha inizialmente infastidita, almeno finché non ho capito il significato concreto di quelle parole.
Durante le lezioni la nostra “Prof” ci aveva proposto un percorso attraverso le maggiori correnti della grafica contemporanea e dei loro più importanti esponenti dagli inizi del ’900 sino ad oggi, analizzando quegli elementi come le palette cromatiche, i caratteri usati, e così via, che ne caratterizzano gli stili. Una splendida visita guidata alla Collezione Peggy Guggenheim ➤ qui, a Venezia, ci aveva, poi, fatto partecipare in prima persona all’evoluzione culturale e artistica che avevamo già studiato in classe.
L’obiettivo concreto, materiale, di questa esperienza consisteva nel farci lavorare a una ricerca che ognuno di noi aveva scelto per ricercare e trovare delle affinità tra di loro e capire come queste importanti personalità si siano “conosciute” e ispirate a vicenda.
Penso proprio che il fine fondamentale di questa esperienza non sia stato semplicemente quello di produrre un elaborato curato sotto il punto di vista del design grafico con il materiale scelto. Ogni momento di questo percorso, dalle lezioni alla visita alla Guggenheim, la ricerca, le considerazioni personali, il soffermarsi ad individuare indizi di questa o quella corrente e magari riconoscere uno stesso schema reinventato e reso personale da un nuovo artista, è servito a farci arrivare alla consapevolezza di quanto il mondo della grafica e dell’arte vivano in un flusso continuo di idee e intuizioni che si mescolano, si fondono, si contrappongono.
Eh, sì. Forse è vero che non si inventa nulla ma che tutto si evolve in infinite possibilità che, a loro volta, prendono una differente direzione a seconda della mente che le elabora.
Orsola Scarpa sta frequentando il secondo anno del Master di Grafica Pubblicitaria➤ In questo post descrive un’esperienza importante vissuta durante il primo anno: la scoperta che la creatività si può sviluppare da infinite fonti ma occorre saperla stimolare, ponendosi nella giusta prospettiva. Nel testo cita Carla Di Pancrazio, docente di Comunicazione visuale e visiva alla Scuola Internazionale di Grafica e punto di riferimento per tutti gli allievi che hanno frequentato, e frequentano, i nostri corsi.
Didascalia per le due immagini appaiate.
Un dipinto di Giorgio de Chirico (“Le chant d’amou”r, 1914, e la copertina di un periodico degli anni ‘30, ispirata alla sua opera, progettata da Erberto Carboni).