Intervista con Maria Grazia Persico, titolare di MGP & Partners, Milano
Maria Grazia, come è stato il tuo ingresso nel mondo della comunicazione?
Mi sono avvicinata al mondo della comunicazione per una scelta di “pancia” contraria o quantomeno poco coerente con quello che era il mio background scolastico e universitario che vede una laurea in Economia e gestione del cambiamento a metà tra i due mondi milanesi, Bocconi e Politecnico.
Due giorni dopo la laurea entro nel mondo di Confindustria a Milano per occuparmi di ufficio studi e statistiche di settore; pochi mesi e mi accorgo che i numeri sono importanti ma non bastano quando vieni chiamato a rappresentare e commentare l’andamento di un mercato e di un settore merceologico. Comincio così a prestare maggiore attenzione alla chiave interpretativa e al commento; all’analisi delle variabili micro e macroeconomiche da un punto di vista descrittivo. Mi accorgo che un’adeguata interpretazione fornisce la chiave di lettura per generare consensi e, nel lungo periodo, può contribuire ad interventi tali da incidere sugli equilibri di mercato, da influire sugli assetti economici. Da cosa dipende tutto questo? In buona parte dall’adozione di buone pratiche di comunicazione. Partono da qui i miei vent’anni di comunicazione che continuano oggi.
Questi, quindi, sono stati i motivi che ti hanno portata a costituire la tua agenzia?
Certo. Quando ho fondato la mia agenzia avevo 33 anni: 6 anni di esperienza (pochi), poche lire in tasca e un sogno: fare impresa nel rispetto delle persone che avrebbero lavorato con me e dei clienti che da lì in poi avrebbero scelto di fare un pezzo del loro percorso con noi. Da qui il nome “MGP”, acronimo del mio nome e cognome – non per soddisfare il mio ego ma a garanzia del fatto che ogni giorno avrei messo la mia faccia, prima, e poi insieme a quella dei miei clienti.
Come vedi il mercato della comunicazione, in riferimento al cliente “impresa”?
In primis mi chiedo quali siano oggi i parametri per definire l’esistenza di un mercato della comunicazione, dato che è sempre più frequente la confusione con il mercato della consulenza a 360° o la vicinanza con quello dell’ICT (Information and Communication Technologies) se ci riferiamo all’universo “digital”. Questo stato dell’arte viene ovviamente percepito dal cliente “impresa” che risponde cercando soluzioni complete, “chiavi in mano” quando può sostenerle economicamente, oppure gioca sulla drastica riduzione del prezzo quando si rende conto di avere a che fare con una piccola agenzia, per quanto di nicchia.
Secondo te, quali possono essere gli sviluppi della comunicazione e in particolare della pubblicità?
Il mercato chiede sempre più accordi di rete e realtà sinergiche tra di loro che siano percepite dal cliente finale come un unico player. Non opero nel mercato della pubblicità ma posso dire che in quello delle media relation la specializzazione sta pagando quando corrisponda a reale esperienza e conoscenza del settore.
Tre consigli per un giovane che aspira a lavorare in comunicazione<br>
1 In una scala di valori tra 1 e 10 porre passione e ricerca al 1 e 2 posto, il portafoglio in fondo alla lista.
2 Avere un motto che sia “lavoro per scoprire” perché oggi fare il comunicatore è una scelta di vita, non una professione.
3 La modestia che porta a condividere rispetto a un’indipendenza che porta a chiudersi.
Maria Grazia Persico, classe 1968, milanese, coniugata, consegue la laurea in Economia Aziendale presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano con una tesi sperimentale su “Gestione del cambiamento tecnologico e dell’innovazione”. Da vent’anni nel settore della comunicazione, ha iniziato il suo percorso professionale nella comunicazione di Associazioni di Categoria e Amministrazioni Locali. Dal 2002 è alla guida di MGP&Partners ➤ società di consulenza nella comunicazione con focus sulle media relation e sulle relazioni istituzionali. Giornalista pubblicista dal 2006, nel 2013 edita nonsoloambiente.it➤ web magazine di cui è oggi direttore editoriale. A titolo personale è membro di Ferpi e Vice Presidente del Chiostro (per la trasparenza delle lobby). Come società aderisce ad Unicom, CSR Manager network, Asseprim e Assolombarda. Ha recentemente pubblicato presso Franco Angeli, Comunicare la sostenibilità, scritto a quattro mani con Federico Rossi (v. nostra recensione http://www.scuolagrafica.it/design/per-una-comunicazione-verde-che-piu-verde-non-si-puo/).