Dall’esperienza di un pubblicitario, un consiglio importante per i giovani designer grafici
Danilo Fragale, direttore creativo in Yalp→ agenzia di comunicazione di Treviso, ha iniziato un seminario sulla Pubblicità con gli allievi del Master in Grafica Pubblicitaria II° anno→ In questa intervista ci parla di sé e della sua professione.
Danilo, come sei entrato nel mondo della Comunicazione?
Credo di essere diventato un “Comunicatore” per compensazione, nel senso che da piccolo ero il più timido di una famiglia molto espansiva. La tipica, meravigliosa, famiglia del sud. Ho avuto modo di sperimentare sulla mia pelle, in termini di relazioni semplici, gli svantaggi di una comunicazione poco efficace e così, involontariamente, ho iniziato a imparare. Ma la vera folgorazione l’ho avuta ai tempi dell’università. Ero al corso di Comunicazione Aziendale, quando vidi per la prima volta uno spot di Bill Bernbach. In tv non avevo mai visto niente del genere. “Vi siete mai chiesti come fa l’uomo che guida lo spazzaneve a raggiungere lo spazzaneve?” Io non me l’ero mai chiesto e non sapevo che quell’uomo guidasse una Volkswagen. Fu allora che capii cosa avrei fatto da grande.
Raccontaci della tua esperienza milanese.
Ho avuto la fortuna di iniziare come Copywriter in una grande agenzia milanese quando avevo 23 anni. Negli anni successivi ho cambiato molte agenzie. Il mio obiettivo non era tanto avere un aumento, ma imparare cose nuove dai professionisti del settore che stimavo maggiormente. Tutti i miei Direttori Creativi e molti dei miei ex colleghi oggi ricoprono ruoli di spicco nelle più importanti agenzie italiane. È stata una bella palestra.
Come sei approdato a Treviso?
Ero alla ricerca di nuovi stimoli e la mia compagna mi propose il trasferimento. È stato un salto nel buio ma, con il senno di poi, posso dire che è andata bene. Oggi ho la mia agenzia e sono libero di proporre ai clienti la mia visione della comunicazione, senza filtri.
Hai riscontrato differenze nel contesto della comunicazione d’impresa, da Milano al Nordest?
Credevo di trovarne molte all’inizio, di confrontarmi con clienti poco abituati alle dinamiche della comunicazione, ma peccavo di presunzione. La cultura imprenditoriale del nordest è tra le più evolute e consapevoli d’Italia. Diciamo che la differenza principale sta nel focus di mercato: molte grandi aziende del nordest prosperano in un mercato B2B, con esigenze completamente diverse rispetto al tipico cliente milanese.
Nel Master in Art Direction→ hai a che fare con dei professionisti della comunicazione operativi da tempo. Ora troverai dei giovani aspiranti designer. Al di là del programma del tuo intervento, quali consigli ti sentiresti di dar loro?
Il primo consiglio che mi viene in mente è di avere il coraggio di rischiare, di sbagliare e, soprattutto, di farlo adesso. Avranno il resto della carriera per produrre cose “giuste”, sbagliando poco e imparando meno.
Immagine: Danilo Fragale