Intervista ad Andrea Carrer, docente di Calligrafia al Master Biennale in Grafica Pubblicitaria
Andrea, parlaci un po’ di te, come sei diventato calligrafo?
La forma delle lettere mi ha sempre affascinato. Già alle elementari, mi chiedevo quale fosse la relazione tra le maiuscole e le minuscole, e mi rendevo conto che delle lettere disegnate con una forma precisa potevano comunicare qualcosa. In particolare, ricordo il momento in cui nell’ora di musica stavamo studiando la Turandot, e per scrivere il titolo nel mio quaderno, cercai di far somigliare la mia scritta a quella di un alfabeto orientale.
E dopo?
Mi ci sono voluti però diversi anni e percorsi non proprio lineari per capire che la calligrafia si può studiare e affinare sotto la guida di maestri preparati. Dopo questa presa di coscienza, ho cercato dei corsi nella mia zona, ed è così che ho trovato la Scuola Internazionale di Grafica, dove ho frequentato il mio primo corso annuale di calligrafia. Da qui ho proseguito frequentando vari seminari in Italia e all’estero, oltre a documentarmi ed allenarmi per conto mio.
Che cos’è la calligrafia, oggi, come potresti descriverla?
Non è una domanda semplice e dalla risposta scontata, perché la calligrafia è nata in tempi antichi, in società completamente diverse dalla nostra, con altre esigenze, mentre oggi viviamo in un mondo frenetico, dove il ritmo della vita è dettato dalle macchine che abbiamo inventato, cosa che trovo molto ironica. La calligrafia oggi è una presa di posizione. Per fare calligrafia dobbiamo prenderci del tempo per noi stessi e riscoprire dei gesti lenti e quindi andare in controtendenza rispetto al contesto nel quale viviamo.
Cosa c’è nella calligrafia, secondo te, che può affascinare una persona, anche se non portata al lavoro artistico?
Le lettere sono date per scontate come l’aria che respiriamo, sono ovunque e la nostra civiltà non esisterebbe senza, ma in pochi si fermano a chiedersi perché abbiano una certa forma o perché ce ne siano di così tanti tipi. La calligrafia è l’origine di tutto questo, e studiarla ci apre gli occhi a cose che normalmente la vista non registra in modo consapevole. Il mondo si riempie di dettagli interessanti.
Davvero?
Certamente. Dal punto di vista pratico è un vero piacere sensoriale, per la vista, grazie alle forme che nascono sotto ai nostri occhi, per il tatto, grazie alla percezione che la penna ci dà dei vari tipi di carta e inchiostro, per l’udito, che si riabitua al silenzio e ad ascoltare il ritmo del nostro respiro, per l’olfatto, grazie alla moltitudine di odori di tutti i materiali che usiamo; l’unico senso che non viene stimolato è il gusto, ma si può sempre fare una pausa per prende un caffè!
Andrea Carrer si forma a Venezia, presso la Scuola Internazionale di Grafica, dove studia Calligrafia con Kathy Louise Shank, docente dall’esperienza trentennale. Prosegue gli studi frequentando workshop tenuti da calligrafi di fama nazionale e internazionale, portato anche oltreoceano da questa passione. Abbina a questo percorso anche studi di grafica pubblicitaria e la sua passione per il graffitismo e la street art.
Per le foto: Riccardo Tosetti Ph.