Risograph, il Paese delle Meraviglie

01 / October / 2019

Come arricchire il design grafico con tecniche di stampa innovative

 

Siete mai stati a Bologna? Se la risposta è no, vi consigliamo di visitarla: antica e all’avanguardia, la “Rossa” è una città unica. E poi, ad avventurarsi nelle sue viuzze, potrebbe capitare di trovarsi in un luogo magico.

Se, poi, vi scoprite immersi in immagini fantastiche, paesaggi onirici e anatomie felicemente contorte, prospettive assurde, miriadi di forme e poi colori, colori, colori… allora avete trovato Inuit.

Inuit è l’oasi del Risograph, una modalità di stampa inventata in Giappone negli anni ‘80. Caratteristiche tecniche? Velocità, basso costo, ecologia. Gli inchiostri sono Pantone a base di Soia, si possono stampare fino a 150 copie al minuto, è possibile anche una bassa tiratura. Un sogno per gli artisti indipendenti.

Ma c’è molto di più: sensazione, vista, tocco. I colori, di una brillantezza unica, sono la prima cosa che salta (letteralmente) all’occhio, i dettagli sono resi con precisione chirurgica, la texture granulosa conferisce alle opere un’organicità palpitante: escono dal foglio e assorbono chi le guarda in un mondo di sogno.

È questo che si prova entrando in Inuit. E poi c’è lui, Marco Tavarnesi, il creatore di Inuit: Marco è giovane, è bravo nel suo lavoro e nel condividerlo con gli altri e, soprattutto, non se la tira.

Marco non si limita a stampare i lavori degli artisti come un semplice artigiano (andrebbe benissimo, è ciò che ha fatto per noi): lui è un artista. I lavori che ci mostra sono spesso frutto di collaborazioni generate dall’ispirazione nel vedere il lavoro di un autore e dalla voglia di avventurarsi in una nuova creazione.

E a proposito di creatività, con Marco abbiamo sviluppato un lavoro divertente e originale: un libretto collettivo→  dedicato al tema dello humor. Ogni allievo della classe appena diplomata ha contribuito con un progetto di design nel quale ha giocato a prendersi in giro.

I colori squillanti del risograph hanno esaltato questa prova di autoironia collettiva, regalandole un impatto forte e in linea col tema.

 

Marta Bobbo