Kristen Cavagnet torna alla SGgallery con una serie di lavori profondamente legati alla ricerca presentata l’anno scorso: si potrebbe dire che le nuove opere rappresentino la continuazione di quelle. Il tema è sempre la comunicazione, ma mentre nel 2007 Kristen indagava la difficoltà che le persone hanno nel comprendersi a vicenda, quest’anno cerca di andare più a fondo esplorando i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi sentimenti più nascosti.
Tutto questo sulla carta si trasforma in linee: linee dritte, irregolari, distanti tra loro o vicinissime, lunghe o corte. Lo spessore, la larghezza delle linee tracciate, il segno nitido o sfocato corrispondono a diversi stati d’animo, emozioni più o meno intense, pensieri positivi, tristi o malinconici. Le variazioni sono infinite, così come infinita è la serie di idee che vogliono rappresentare, senza che per forza lo spettatore comprenda ciò che passa per la mente all’artista.
Sono “parole invisibili”, che scaturiscono da quei segni automatici e spesso inconsci che l’artista, come molte altre persone, traccia su un quaderno, un libro, un pezzo di carta quando è particolarmente concentrata o pensierosa.
I colori dominanti sono il bianco e il nero: spesso l’opera scaturisce dalla sovrapposizione di più inchiostri dello stesso colore, il nero viene stampato su carta nera, il bianco in alcune prende il sopravvento ed i segni ri riducono al minimo; alcune opere sono il negativo di altre, in molte si nota una certa sperimentazione che porta Kristen a mescolare il nero con colori caldi o freddi per ottenere toni diversi. Tutte sono caratterizzate da una semplicità estrema, che le rende esteticamente molto piacevoli.
Stampatrice professionista (ha lavorato presso una delle più importanti stamperie degli Stati Uniti, il Rutgers Center for for Innovative Print & Paper in New Jersey), Kristen Cavagnet si è laureata 4 anni fa, ed è oggi assistente di laboratorio ai corsi di stampa d’arte alla Scuola Internazionale di Grafica, dove insegna agli studenti ad usare i torchi e gli altri macchinari.
Nicoletta Consentino