Ricorrenza
- 28 Giugno – 11 Lugio 2007
- June 28 – July 11, 2007
Sono cinque le artiste che espongono i loro lavori in “Recurrence/Ricorrenza”: cinque artiste che hanno studiato assieme, che in passato hanno già esposto assieme, e che ora tornano a confrontarsi l’una con l’altra dopo esperienze artistiche e professionali molto diverse tra loro, presentando una serie di opere (soprattutto stampe e libri d’artista) correlate da un sottile filo conduttore di rimandi e richiami, pur nelle non lievi differenze che le contraddistinguono.
Mary Tasillo è l’artista più “politicamente impegnata” del gruppo: Tower è un libro dalla struttura verticale, e rappresenta una pila di giornali, con le notizie impilate una sopra l’altra che perdono senso e voce, e spesso non sono più ascoltate. Rimanda agli attacchi dell’11 Settembre, denunciando però la situazione politica americana, così come Power e Hydra, che, evocando figure mitologiche, “esaminano la bestialità insita nel corpo politico americano e nella cittadinanza stessa”.
Piuttosto che la società, Tara O’Brien preferisce esplorare la famiglia, il trasferimento del patrimonio genetico tra i diversi membri di essa, i cambiamenti che il tempo porta con sè: parte dalla realtà a lei più vicina, che diventa paradigma per una riflessione su larga scala, senza nessuna pretesa intellettualistica o scientifica. Entelechy prende invece spunto dal concetto aristotelico che si riferisce alla forza vitale che spinge ogni organismo verso il pieno appagamento di sé, utilizzando elementi simbolici quali le conchiglie o i segni zodiacali.
Anche Julianna Foster indaga il concetto di Tempo: tempo che passa, che porta con sé mutamenti spesso non prevedibili. Noi ci accorgiamo del tempo osservando le cose che cambiano, la natura, il ciclo vitale dei fiori: e sono proprio i fiori, osservati e ritratti in vari stadi della loro breve esistenza, a diventare paradigma di Chronos nelle sue stampe recenti.
La Natura è esplorata anche dalle opere di Melanie Mowinski, da sempre affascinata dagli alberi: i suoi lavori nascono dalle lunghe passeggiate che è solita effettuare nei boschi del Massachussetts, dove vive. Spesso ripete le stesse passeggiate, ed ogni volta nota nuovi particolari: ritrae il bosco utilizzando la tecnica del frottage, grazie alla quale può appropriarsi delle texture delle diverse superfici strofinando carta o altri supporti direttamente sui fusti degli alberi.
La ripetizione è infine la caratteristica dei lavori di Erin Tohill Robin: attraverso lo stesso modello, con minime variazioni di volta in volta, realizza serie molto numerose di oggetti tridimensionali, piccole sculture astratte che, nel loro insieme, diventano gruppi di idee, pensieri, connessioni, ognuno essendo realizzato come contenitore di un singolo pensiero.
Nicoletta Consentino