“…. Poi approdo al comune di Vicenza e in breve qualcuno capisce le mie vocazioni, e vengo messo a lavorare in un assessorato tutto nuovo: la Cultura. Si crea una stagione di spettacoli, e in tre gatti facciamo tutto e di tutto: dalla programmazione ai contratti, dalla vendita dei biglietti alla pubblicità”.
Così Franco Tizian ci raccontò, nell’autunno del 1994, l’inizio della sua attività, documentata nella mostra della nostra galleria, testimoniando di un modo di produrre cultura, davvero a 360 gradi, in un periodo fervido di stimoli e di iniziative di alto livello in una provincia che stava ponendo le basi della sua prosperità.
Bene, ma oggi, come si “fa” cultura? C’è lo stesso entusiasmo, a volte ingenuo, di allora? È rimasto inalterata la vocazione di promuovere l’offerta culturale con la medesima generosità? Il seminario di introduzione alla mostra è per l’appunto dedicato a questi argomenti, in modo da inquadrare correttamente la retrospettiva di manifesti che Tizian ci descriveva come “Piccoli – perché non ci sono i sldi – ma del tutto diversi del solito, originali, innovativi di taglio svizzero (era il riferimento degli anni ’60)”.