La Pequeña Venecia y otras realidades posibles
Little Venice and other possible realities
- Wednesday, 23 July – Sunday 3 August 2014
- Opening / meet the artist: Wednesday, 23 July 2014 6pm
- Mon-Fri 9am-12.45pm / 2pm-6pm. Weekend by appointment
The name of Venezuela is said to have originated from an expedition led by Alonso de Ojeda in 1499. Upon arriving at the Venezuelan coast, the stilt houses in the area of Lake Maracaibo reminded the navigator, Amerigo Vespucci, of the city of Venice, so he named the region “Veneziola”, literally “little Venice”.
Venezuelian artist Sabrina Montiel-Soto, resident in Brussels and born in the country where such etymologies originated, delivers a work where both identities meet, by exploring one another while acknowledging their respective cultures. Her work confronts two realities, the indigenous and the Venetian, each with their own particular aesthetics and graphic identities. The artist takes up the role of an alchemist, who adopts one identity and overlays the other, contrasting them both in a fictional dialogue of instances made up of mixed media such as printmaking (etchings, typography, monoprint), sculpture-like objects, sound and video.
Montiel-Soto hides the obvious and leaves the essential, to create the mystery of what it is now, what was once and what could yet be, from an old colonist’s point of view. All artwork has been created during the residency at the Scuola international di grafica di Venezia and in cooperation with Artist Pension Trust>®
Si dice che il nome “Venezuela” ebbe origine durante una spedizione di Alonso de Ojeda nel 1499. Giunto sulla costa del Venezuela, vedendo le palafitte e la zona del Lago di Maracibo anche il navigatore Amerigo Vespucci rimase affascinato da questa terra e notò la somiglianza con la città di Venezia. Per questo chiamò la regione “Veneziola”, letteralmente “piccola Venezia”.
Sabrina Montiel-Soto, artista venezuelana residente a Bruxelles, crea questa nuova serie di opere partendo dall’incontro delle due identità: l’esplorazione dell’altro ed il riconoscimento della sua cultura. L’opera confronta due realtà, quella indigena e quella veneziana, ognuna con un suo carattere estetico e grafico che la personalizza. L’artista lavora come un’alchimista, prende un’identità e la sovrappone all’altra, le confronta in un dialogo serrato di istanti elaborati con diverse tecniche come l’incisione (acquaforte, tipografia e monotipi), attraverso oggetti, sculture, video e suoni. Montiel-Soto nasconde l’evidente, lascia l’essenziale, il necessario, per creare il mistero di quello che è, di quello che fu e può essere, come lo farebbe un colonizzatore, secondo il suo punto di vista.Tutte le opere sono state create durante la residenza nei laboratori della Scuola Internazionale di Grafica di Venezia in collaborazione con Artist Pension Trust>®
SG-gallery exhibitions curated by Déirdre Kelly: www.deirdrekelly.net
Photo credit:
Sabrina Montiel-Soto
Venise-Zuela
1976 guidebook, typography carved wood.
Series object by La Pequeña Venecia y otras realidades posibles Venezia, Italy 2014