Opere recenti
- 15-25 Febbraio 2008
Un’arte che emozioni, comunichi ed instauri un dialogo con gli spettatori, senza giochi troppo cerebrali ed incompresibili: è questo l’obiettivo di Walter Pazzaia, artista che nei suoi lavori spesso crea una commistione tra nuovo ed antico, modernità e tradizione.
A cominciare dalle tecniche con cui realizza le sue opere, stampe e disegni nei quali inserisce fotografie tratte dal web, che, attuali ed immediate, diventano parte di scene mitiche o fiabesche. E’ il caso dei Miti, nei quali rivisita gli episodi più noti della mitologia greca utilizzando materiale contemporaneo o immagini molto note ed ormai appartenenti all’immaginario collettivo: in Atlante, ad esempio, il pesante mondo che il personaggio sostiene è in realtà un collage costituito da fotografie tratte da giornali e riviste, perché il mondo, oggi come allora, è fatto da storie, da persone, da uomini e donne che i quotidiani raccontano; in Atalanta e Ippomene, dominata da un corpo femminile in corsa, appare invece il famosissimo dipinto dello stesso soggetto di Guido Reni. La stessa operazione può essere applicata a storie bibliche, leggende, fiabe: è’ un po’ una “narrazione nella narrazione” che reinterpreta ed arricchisce di nuovi significati racconti e visioni.
Affascinato da sempre da Michelangelo, Walter Pazzaia pone molta attenzione alla rappresentazione del corpo umano, che viene raffigurato a volte in modo tradizionale (come nei molti Nudi, in cui domina un forte dinamismo che li rende assolutamente lontani da meri esercizi accademici), a volte coraggiosamente moderno, fino ad arrivare a forme che ricordano da vicino le deformazioni tipiche di un artista quale Francis Bacon. E’ essenzialmente un figurativo, legato all’evocazione di elementi naturali e tangibili, ma si avvicina agli artisti informali (tra cui ammira in modo particolare Mark Rothko) con i suoi fondi astratti, nei quali i colori sfumano l’uno nell’altro, o nei quali il segno ed il gesto veloci lasciano trasparire il supporto sottostante.
Caratteristica della sua arte è l’immediatezza, nell’esecuzione e nell’ideazione, e anche se a volte si serve di studi preparatori, il risultato finale non è mai uguale ai bozzetti, che spesso assurgono allo stato di veri e propri originali: è il caso della serie L’uomo del vento, costituita da una decina di opere su carta. Il gesto deve essere spontaneo, l’imperfezione diventa parte dell’opera, le “storie” vengono raccontate nel modo più semplice possibile. Per emozionare e comunicare.
Nicoletta Consentino