“Essendo da sempre vissuta in spazi urbani, i contenuti del mio lavoro sono sempre stati dettati dalla mia personale risposta all’ambiente costruito attorno a me. Anche se generalmente la figura umana non entra nelle mie opere, sono particolarmente interessata alla suggestiva assenza dell’umanità e attratta dalle tracce umane che personalizzano l’architettura urbana”.
Così Liza Folman, l’artista che a giugno esporrà una selezione delle proprie opere alla Scuola Internazionale di Grafica, racconta il suo lavoro.
“Le stampe esposte vogliono rappresentare gli effetti letterali del passaggio del tempo sulle superfici e sui luoghi, ma costituiscono anche un esame di ciò che è passato, alla ricerca di un significato degli eventi trascorsi. Il mio lavoro più recente si focalizza su dettagli architettonici quali maniglie, serrature e batacchi, che tutti noi dobbiamo toccare se vogliamo entrare nelle nostre case o negli edifici in cui lavoriamo. La corrosione delle superfici di tali manufatti sono il risultato non solo dei cambiamenti naturali della materia dovuti al passare del tempo, ma anche del tocco di innumerevoli mani anno dopo anno. Per il mio lavoro traggo ispirazione dai colori e dalla texture di questa decadenza, ed utilizzo questa varia tavolozza per intensificare la natura di tali immagini. La mimica dei batacchi scolpiti, fatti a mano, rispecchia coloro che li toccano, e le maniglie antropomorfe e zoomorfe che ho scoperto durante i miei soggiorni a Venezia riflettono la storia della città attraverso gli stereotipi culturali che essi stessi incarnano. Per enfatizzare il surrogato di umanità contenuto in queste forme, ho deciso di ritrarle circa a grandezza naturale”.
Oltre a questa prima serie di stampe, direttamente ispirate a Venezia, Liza esporrà anche alcune incisioni scelte dalla cartella intitolata Time Pieces/Frammenti di tempo: “Tale raccolta è scaturita dalle scoperte che ho fatto ritornando a visitare la piccola cittadina in cui mio padre passò qualche tempo quando ero bambina. In tale luogo era insediata l’industria in cui lavorava, e spesso andavo a trovarlo: gli anni sono passati, e mi sono scontrata con diversi cambiamenti. In questi anni, i ricordi e le immagini provenienti da quel luogo sono stati più personali che reali, e mi hanno permesso di esplorare in modo intimo i cambiamenti, le perdite ed il passaggio del tempo”.
Molti sono gli interessi di Liza: ultimamente ha provato ad esplorare le complicate relazioni esistenti tra immagini e tecniche artistiche: “ L’incisione è il medium ideale per esplorare il passaggio del tempo sugi oggetti: il processo che si deve seguire per creare le matrici di stampa mima la corrosione degli oggetti stessi causata dal tempo. L’acido viene usato per corrodere la lastra di rame, e ciò crea un’illusione di decadimento nella stampa finale”.
Nocoletta Consentino