Sciascia Awards
Jan Vičar, Franco Fanelli , Thierry Mortiaux
Primi tre classificati del Premio Leonardo Sciascia Amateur d'Estampes, X edizione
13 gennaio – 17 febbraio 2023
Inaugurazione: venerdì 13 gennaio 2023, ore 18:00
Agostino Arrivabene è stato il primo incisore insignito del Premio Leonardo Sciascia amateur d’estampes. La sua grande acquaforte, I figli della notte, («meraviglioso esempio di tecnica alla Dürer asservita alla sensibilità acutissima di un giovane del XX secolo» nelle belle parole di Alberto Agazzani) conquista nel 1998 il riconoscimento della giuria formata sin d’allora da artisti tutti apprezzatissimi dallo scrittore siciliano: Bruno Caruso, Nino Cordio, Domenico Faro, Piero Guccione, Edo Janich, Giuseppe Modica, e Roberto Stelluti.
A Luisa Adorno, che quella giuria ha presieduto, Leonardo Sciascia scrive: «Non che io sia giudice affidabile: ma l’andar dietro per anni a fogli di acqueforti e litografie mi dà almeno la certezza di sapere quello che mi piace e quel che non mi piace». Non si tratta della valutazione del critico d’arte – che Sciascia non era né ha mai millantato di essere, anzi – ma di una cifra estetica che richiama semmai Stendhal e nasce sotto il segno del diletto. Un amateur, dunque. Che si tratti dei fogli del «celeste anarchico» Luigi Bartolini, dei noirs di Odilon Redon o, che so, della poesia grafica di Nunzio Gulino, Sciascia predilige toccare la stampa annoverandola come fonte di gioia e conforto al vivere.
Da quella prima edizione svoltasi alla Fondazione Primoli (16 dicembre 1998) sono trascorsi venticinque anni. Nel tracciare qui un bilancio provvisorio di questa esperienza, nei segni incrociati di arte e letteratura, va detto che essa scaturisce dalla volontà di un’associazione non lucrativa come gli Amici di Leonardo Sciascia (www.amicisciascia.it), ispirata da quel ‘gran dilettante’ di Gian Franco Grechi, conservatore del Fondo Stendhaliano Bucci (Palazzo Sormani, Milano) e sostenuta con tenacia, sin dagli esordi, dalla Civica Raccolta delle Stampe «Achille Bertarelli», all’epoca diretta da Claudio Salsi, oggi direttore del Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici del Comune di Milano. Qualità, rigore, dimensione internazionale, originalità nella formula di autofinanziamento, estraneità alle sirene dell’agiografia e del mercato, enfasi sulla componente espositiva, valutazioni indipendenti dei singoli membri della giuria: su questi criteri il Premio Sciascia è diventato, senza clamori, edizione dopo edizione, un appuntamento prestigioso della grafica d’arte contemporanea. Ogni due anni una trentina di artisti da ogni parte del mondo è invitata a rinnovare la vitalità della calcografia come espressione di bellezza senza tempo.
Le opere inviate viaggiano, seguendo un percorso espositivo che – grazie all’aiuto decisivo di carissimi amici quali Lorenzo de Castro, Rodolfo Ceccotti, Simone Guaita, Giovanna Mori, Lorenza Salamon – si dipana su un arco temporale di oltre dodici mesi in alcune città simbolo della kermesse: Fabriano, Firenze, Venezia, Roma e Milano, dove i riconoscimenti finali sono assegnati nel corso di una pubblica cerimonia al Castello Sforzesco. La ricompensa più ambita che gli artisti partecipanti al Premio ottengono non è mai stata il premio in denaro (riservato al primo artista classificato) ma la visibilità espositiva in galleria, il luogo magico dove vecchi e nuovi amateur d’estampes si incontrano, scoprono e ammirano i segni dei fogli incisi la cui essenza resta poi racchiusa nelle riproduzioni del prezioso catalogo in tiratura limitata licenziato con devozione da Angelo Scandurra (che per una singolare coincidenza ci ha purtroppo lasciato l’8 gennaio 2021, nella ricorrenza del centenario della nascita di Sciascia) e dal figlio Vasco per le elegantissime edizioni del Girasole, di Valverde, alle pendici dell’Etna.
Ammontano a 276 le opere incise, mentre sono 42 i paesi dai quali provengono gli artisti delle dieci edizioni succedutesi nel tempo. Al termine di ogni ciclo espositivo, come di consueto, tutti i fogli entrano per donazione nel patrimonio del più importante gabinetto di stampe italiane, «la Bertarelli» di Milano.
Nel 2023, per la quinta volta nella storia del Premio Sciascia – e grazie alla passione, alla disponibilità e all’iniziativa di tre nostri partner storici (la Fondazione Il Bisonte, di Firenze, la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, il Museo della Carta e della Filigrana, di Fabriano) – una selezione delle opere incise più rappresentative dei primi tre artisti classificati viene portata all’attenzione del pubblico. Sono tre mostre supplementari che permettono di allargare e approfondire la conoscenza dei lavori di Jan Vičar, Franco Fanelli, e Thierry Mortiaux, eletti dalla giuria internazionale dell’edizione 2021-2022 presieduta da Érik Desmazières. Per icasticità, e per gioco, abbiamo accomunato queste mostre supplementari sotto la sigla Sciascia Awards. In attesa della undicesima edizione del Premio Sciascia, non perdete l’occasione per rifarvi gli occhi e affinare il gusto. Altro che arte minore.
Francesco Izzo
Presidente Associazione Amici di Leonardo Sciascia