Sciascia Awards
Stefano Luciano, Sayuri Nishimura, Elisabetta Diamanti
Primi tre classificati del Premio Leonardio Sciascia Amateur d'Estampes, IX edizione
28 gennaio – 25 febbraio 2020
Inaugurazione: martedì 28 gennaio, ore 18:00
Agostino Arrivabene è stato il primo incisore insignito del Premio Leonardo Sciascia amateur d’estampes. La sua grande acquaforte, I figli della notte, («meraviglioso esempio di tecnica alla Dürer asservita alla sensibilità acutissima di un giovane del XX secolo» nelle belle parole di Alberto Agazzani) conquista nel 1998 il riconoscimento della giuria formata sin d’allora da artisti tutti apprezzatissimi dallo scrittore siciliano: Bruno Caruso, Nino Cordio, Domenico Faro, Piero Guccione, Edo Janich, Giuseppe Modica, e Roberto Stelluti.
A Luisa Adorno, che quella giuria ha presieduto, Leonardo Sciascia scrive: «Non che io sia giudice affidabile: ma l’andar dietro per anni a fogli di acqueforti e litografie mi dà almeno la certezza di sapere quello che mi piace e quel che non mi piace». Non si tratta della valutazione del critico d’arte – che Sciascia non era né ha mai millantato di essere, anzi – ma di una cifra estetica che richiama semmai Stendhal e nasce sotto il segno del diletto. Un amateur, dunque. Che si tratti dei fogli del ‘celeste anarchico’ Luigi Bartolini, dei noirs di Odilon Redon o, che so, della poesia di Nunzio Gulino, Sciascia predilige toccare la stampa annoverandola come fonte di gioia e conforto al vivere.
Da quella prima edizione svoltasi alla Fondazione Primoli (16 dicembre 1998) oltre vent’anni sono trascorsi. Tracciamo qui un provvisorio bilancio di questa esperienza, cresciuta nei segni incrociati di arte e letteratura. Essa è nata e promossa da un’associazione non lucrativa come gli Amici di Leonardo Sciascia (www.amicisciascia.it), d’intesa con quel ‘gran dilettante’ di Gian Franco Grechi, conservatore del Fondo Stendhaliano Bucci (Palazzo Sormani, Milano) e sostenuta con tenacia, sin dagli esordi, dalla Civica Raccolta delle Stampe «Achille Bertarelli», all’epoca diretta da Claudio Salsi, oggi direttore del Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici del Comune di Milano.
Per qualità, rigore, originalità nella formula di autofinanziamento, estraneità alle sirene dell’agiografia e del mercato, il Premio Sciascia è diventato, senza clamori, un appuntamento internazionale di rilievo nella grafica d’arte contemporanea. Ogni due anni una trentina di artisti da ogni parte del mondo è invitata a rinnovare la vitalità della calcografia come espressione di bellezza senza tempo. Le opere inviate viaggiano, seguendo un percorso espositivo che – grazie all’aiuto decisivo di carissimi amici quali Lorenzo de Castro, Rodolfo Ceccotti, Simone Guaita, Carla Horat, Giovanna Mori, Giorgio Pellegrini, Lorenza Salamon – si dipana in oltre dodici mesi dalla Sicilia alle Marche, passando per Toscana, Veneto, e infine la Lombardia dove i riconoscimenti finali sono assegnati al Castello Sforzesco. Il premio più grande che gli artisti partecipanti al Premio ottengono non è mai stato il denaro ma le mostre, il luogo elettivo dove vecchi e nuovi amateur d’estampes si incontrano, scoprono e ammirano i segni dei fogli incisi la cui essenza resta poi racchiusa nelle riproduzioni del prezioso catalogo in tiratura limitata licenziato con devozione da Angelo e Vasco Scandurra per le edizioni del Girasole di Valverde.
Ammontano a duecentocinquantasette le opere incise, mentre sono quarantadue i paesi dai quali provengono gli artisti delle nove edizioni succedutesi nel tempo. Al termine di ogni ciclo espositivo, immancabilmente, tutti i fogli entrano per donazione nel patrimonio del più importante gabinetto di stampe italiane, «la Bertarelli» di Milano.
Quest’anno, nella storia del Premio Sciascia accade per la terza volta che – grazie alla passione, alla disponibilità e all’iniziativa di tre nostri partner storici (la Fondazione Il Bisonte, di Firenze, la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, il Museo della Carta e della Filigrana, di Fabriano) – una selezione delle opere più importanti dei primi tre artisti classificati viene portata all’attenzione del pubblico. Sono tre mostre supplementari che permettono di allargare e approfondire la conoscenza dei lavori di Stefano Luciano, Sayuri Nishimura e Elisabetta Diamanti, eletti dalla giuria internazionale dell’edizione 2018-2019. Per icasticità, e per gioco, li abbiamo accomunati sotto la sigla Sciascia Awards. In attesa della decima edizione del Premio Sciascia, non perdete l’occasione per rifarvi gli occhi e affinare il gusto. Altro che arte minore.
Francesco Izzo
Presidente Associazione Amici di Leonardo Sciascia