Come la nostra Scuola si proietta nel futuro
A giorni, il 18 di settembre, inaugureremo il nuovo anno di studio e di lavoro. Presenteremo i nuovi corsi, consegneremo gli attestati, premieremo gli allievi di Grafica Pubblicitaria meglio classificati.
Sembra l’adempimento puntuale di un rito che si ripete di anno in anno, ma non è così. Ogni anno è diverso, per la personalità degli allievi, per la crescente complessità dei progetti realizzati, per il rinnovarsi delle aspettative di tutti noi, docenti, studenti, personale della Scuola.
Ogni anno ci porta qualcosa di nuovo e sembra paradossale, ma non lo è, che tutto ciò accada in un ambiente realizzato, probabilmente, almeno nove secoli fa, quando Venezia si affacciava sul mare iniziando il suo dominio.
Non lo è perché viviamo e lavoriamo in uno spazio autenticamente veneziano, vissuto per centinaia di anni da quegli artigiani che sapevano coniugare operosità con gusto estetico, freschezza ideativa con abilità tecniche e manuali.
Si tratta, in fondo, delle stesse competenze e abilità che cerchiamo di condividere con i nostri allievi di graphic design e che desideriamo fortemente stimolare in loro, proiettandoli in un futuro di idee, di progetti realizzati con strumenti contemporanei. Non è certamente un caso se la nostra denominazione “Scuola” si ispira alle antiche Scholae, alle grandi corporazioni di arti e mestieri, tuttora presenti nella toponomastica veneziana, che avevano anche il compito di tramandare una sapienza artigiana e artistica di valore immenso.
Siamo, perciò, più che d’accordo con chi afferma, parlando di noi: “Nel cuore di Venezia si trova questo piccolo gioiello. Un ponte tra tradizione e modernità. Una scuola nel vero senso della parola; dove non si corre dietro all’ultima moda digital ma si punta a offrire ai ragazzi una solida base culturale sulla quale innestare i trend più attuali del mondo della comunicazione, della grafica e delle arti visuali” Federico Rossi➤
E, ancora: “Scuola Internazionale di Grafica is a bridge between history and contemporary times.” Jari Koskinen➤
Lasciamo volentieri ad altri palazzi patrizi, ambienti molto “su” e la presunzione di chi “se la tira”. Per quanto ci riguarda, siamo felici di lavorare, a Venezia, in un sestiere popolare come Cannaregio, al numero 1798 di Calle seconda del Cristo. Uno spazio antico, ma non vecchio, in cui una grande tradizione rivive, giorno dopo giorno.