Così Mauro Miglioranzi, pubblicitario, patron dell’agenzia Coo ee Italia, in questo blog ci parla della sua professione e di come vede il futuro

Mauro, come è stato il tuo ingresso nel mondo della comunicazione?
Ho sempre sognato fare pubblicità. Da quando sono nato. Anzi, ancor prima. Quando mia madre, incinta di me, al mattino mentre preparava il caffè per mio padre – ascoltando la radio mentre passavano gli spot radiofonici del caffè “Mauro” – si innamorò di questo nome.

E fu così che mi chiamò Mauro appunto, come l’allora nota marca di caffè. Detto questo, dopo l’istituto d’Arte e la specializzazione in graphic design, mi sono buttato nella mischia. Dopo qualche anno di gavetta in studi grafici, agenzie di pubblicità e promozione, ho deciso di mettermi in proprio, prima con partita iva come libero professionista, e poi – dopo un paio d’anni- aprendo una mia agenzia di pubblicità. E dopo una forte esperienza in Australia, ho rilanciato l’agenzia in modalità più indipendenti e più creative.

Quali sono stati i motivi che ti fatto diventare un imprenditore e gestire un’agenzia?
A 24 anni, lo stesso giorno sono stato lasciato dalla fidanzata e licenziato dal lavoro, facevo il grafico creativo in una agenzia di pubblicità. Il giorno dopo una notte insonne, decisi di aprire una mia agenzia➤ Ed oggi, dopo 27 anni, ringrazio sia la mia ex ragazza che il mio ex capo d’agenzia. Credo che i veri motivi, oltre che quelli emotivi – di “pancia” – siano stati l’ambizione e la voglia di emergere. La volontà e la forte determinazione ti permette inoltre di fare sacrifici folli e cose altrimenti impossibili da reggere. È fantastico poter cambiare clienti e lavori sempre, tutti i giorni, e più volte al giorno. Fare un lavoro creativo che ti permette di spaziare su più fronti, mercati, prodotti e servizi. Penso che il nostro sia uno dei più bei lavori al mondo, almeno per me.

Come vedi il mercato della comunicazione in riferimento al cliente impresa?
Il mercato della comunicazione è cambiato. Il cliente impresa è cambiato. Tutto cambia. Quindi, l’unica certezza è cambiare. Il tema del cambiamento è un tema sempre attuale. Bisogna imparare a lavorare nel cambiamento, gestendolo, e a volte cercando di anticiparlo. Solo così un imprenditore traccia nuove strade, per poter definire un posizionamento da leader, innovatore e contemporaneo. Il mercato della comunicazione e insieme a lui i clienti, sono cambiati e stanno continuamente cambiando. Il digital, la velocità, i nuovi canali e i dati stanno mettendo alla prova tutti, grandi e piccoli imprenditori, sia nel mondo della comunicazione che in altri settori. Dobbiamo imparare a rimettersi in gioco tutti i giorni, sperimentando, imparando e ascoltando tutto il nuovo che avanza, con grande attenzione e umiltà.

Secondo te, quali possono essere gli sviluppi della comunicazione ed in particolare della pubblicità?
Strategia, creatività e digital, questi sono secondo me i tre asset su cui investire per crescere. Strategia perché c’è bisogno di avvicinarsi agli obiettivi di marketing del cliente attraverso un confronto professionale sempre più attento e puntuale. Creatività sempre più forte ed efficacie. E non solo bella e originale a fine se stessa. L’aspetto digital diventa sempre più importante. Non parliamo più di sola tecnologia o canale/i di comunicazione ma specialmente strategia ed integrazione all’intero piano strategico di marketing.

Tre consigli a un giovane che aspira a lavorare nel nostro contesto.
Togliere, togliere, togliere. Togliere l’idea del posto fisso e sicuro. Oggi bisogna saper dimostrare, come non mai, le proprie capacità e il proprio talento, senza sconti o facili raccomandazioni. Togliere arroganza e supponenza, e porsi con grande disponibilità nell’imparare un mestiere e, se un giorno ce le meritiamo, prendersi le giuste soddisfazioni. Togliere il desiderio di un guadagno facile ed immediato, privo di tanto impegno e sacrificio. Tutto ciò che arriva è il frutto di ciò che si ha seminato, ad ogni azione c’è una reazione!