Con Liz Chalfin, direttrice di Zea Mays Printmaking
- Due lezioni, di lunedì, 24 febbraio e 2 marzo
- Dalle 14:00 alle 18:00
- Costo del corso: €80,00→
Lunedì 24 febbraio
Presentazione
Dimostrazione ed esercizi di trasferimento di immagini con vernice BIG
Lunedì 2 marzo
Realizzazione del proprio progetto e stampa con inchiostri sostenibili Akua
Iscriviti oggi →
Liz Chalfin
Nata e cresciuta a Whittier, in California, trascorre l’adolescenza in scuole olandesi e solo all’università, la California State University, si avvicina alla stampa d’arte.
Negli anni in cui si forma come incisore diventa membro della Society of American Graphic Artists, di Boston Printmakers, della Monotype Guild del New England, della Los Angeles Printmaking Society, del Southern Graphics Council International e viene nominata membro onorario a vita della California Society of Printmakers.
Invitata alla Scuola in questo 2020, negli ultimi anni è stata ospite anche del Artist Proof Studio, Johannesburg, South Africa, nel gennaio 2019, del Mass MoCA Assets for Artists Residency nel gennaio 2018 e del Vermont Studio Center nel gennaio 2016.
Dopo tanta attività didattica e museale decide nel 2000 di fondare la sua stamperia, lo Zea Mays Printmaking a Florence, Massachusetts, USA. Il nome del suo spazio è quello scientifico del mais dolce, pianta nota per la sua capacità di estrarre le tossine dei metalli pesanti dal terreno. Così come le sue foglie e radici ripristinano la salute della terra contaminata, la missione della sua stamperia è rendere l’arte della stampa un sistema sano di creazione.
Ad esempio è fondamentale il sistema di riciclaggio di carta, plastica, metallo e vetro, ed allo Zea Mays avviene utilizzando “Pedal People” come servizio di trasporto/riciclaggio dei rifiuti. In stamperia utilizzano stoffa di riuso invece di carta per la pulizia, solo lampade a risparmio energetico in tutti gli apparecchi ed acquistano l’energia elettrica da pannelli solari.
La cosa che però davvero rende unico lo Zea Mays Printmaking è la ricerca chimica sul campo dei componenti dell’acido e dei sistemi di pulizia meno tossici. L’obiettivo è quindi la sostituzione degli elementi classici dell’incisione, la pratica e la diffusione della stampa meno tossica attraverso gesti che sembrano semplici e che anche la stamperia della Scuola adotta da anni.
In occasione delle sue due lezioni speciali nella nostra stamperia, Liz Chaflin, mostrerà ad esempio come trasferire un’immagine sulla vernice sostenibile BIG e stampare poi la matrice con gli inchiostri Akua così come avviene nel suo studio negli USA. Si tratta quindi di due degli elementi fondamentali delle tecniche più sostenibili che si legano perfettamente al ciclo precedente offerto dalla Scuola e dedicato alla fotoincisione più sostenibile.